mercoledì 2 novembre 2011

Luci della città


Titolo originale: City Lights
Anno: 1931
Durata: 86 minuti 
Regia: Charles Chaplin

Un capolavoro. Nient'altro da aggiungere. A questo film Chaplin dedica circa tre anni di lavoro e un centinaio di km di pellicola. Dal punto di vista tecnico siamo di fronte ad una pellicola sonora, anche se in realtà di parlato non c'è proprio nulla: tutto è affidato alla musica e ad alcuni effetti sonori che si presentano puntualmente nel corso del film. 
Celebri alcune sequenze ironiche che, viste in chiave più profonda, rappresentano un vera e propria parodia nei confronti del cinema parlato che stava guadagnando terreno anno dopo anno. E così, nella sequenza iniziale, invece dei dialoghi sentiamo delle continue "pernacchie" che fuoriescono dalla bocca di alcuni personaggi; e poi quando Charlot ingoia per sbaglio un fischietto ed inizia a singhiozzare coprendo la voce di un cantante che tra l'altro non siamo mai in grado di sentire; e ancora quando un suo collega mangia per sbaglio un pezzo di sapone, e infuriatosi con il povero vagabondo, invece di sentire le urla di rabbia vediamo soltanto le bolle di sapone fuoriuscire dalla sua bocca.
La musica è tutt'altro che banale ed assume quasi il ruolo di guida nelle vicende e nei personaggi che man mano vengono a delinearsi. E' probalilmente una delle migliori colonne sonore mai realizzate da Chaplin.
Nota di merito ad una delle sequenze più belle - a mio parere - di tutto il film: il tragicomico incontro di box.
Curiosità: la scena iniziale in cui la fioraia vende un fiore a Charlot e lo scambia per un uomo benestante viene girata ben 342 volte (in nessun altro film verranno mai girati tanti ciak per un'unica scena). Questo in quanto Chaplin non riusciva ad escogitare il sistema che spiegasse perchè la ragazza cieca lo avesse creduto un ricco e potente uomo. Alla fine risolve tutto con un semplice stratagemma: essendo la strada congestionata dal traffico, Charlot per raggiungere il marciapiede passa per una limousine parcheggiata e quando esce ne chiude lo sportello; la ragazza sente il rumore della portiera che viene chiusa e crede che la persona uscita dalla vettura sia il proprietario, quindi un uomo benestante. In realtà l'uomo è Charlot.

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