lunedì 24 ottobre 2011

Il cacciatore


Titolo originale: The Deer Hunter
Anno: 1978
Durata: 183 minuti 
Regia: Michael Cimino
Questa pellicola è indubbiamente una delle migliori mai prodotte riguardo al tanto tragico quanto discusso capitolo della Guerra del Vietnam (insieme ad Apocalypse Now e Full Metal Jacket). Ma pur essendo un film "di guerra", di guerra ce ne è davvero poca.
Cimino non vuole infatti raccontarla, conscio del fatto che una tale esperienza sia "incomunicabile per chi l'ha fatta, incomprensibile per gli altri" (Mereghetti). Cerca piuttosto di fotografare senza alcun filtro le situazioni e le dinamiche  che tale guerra produce nei reduci e nelle persone che stanno loro accanto, mettendo anche in luce palesi differenze tra il prima e il dopo la sconfitta americana e il ritorno a casa (esemplificative le due scene, una ad inizio e l'altra a fine film, della caccia al cervo, in cui un De Niro in splendida forma prima spara e uccide l'animale poi - tornato dalla guerra - pur avendolo sotto tiro, lo risparmia e lo lascia libero). 
Tremendamente angoscianti ma al tempo stesso fondamentali per comprendere appieno la follia insita nella guerra sono le scene che ruotano attorno al tema della roulette russa. E' lo stesso Morandini ad affermare "...è un tema che acquista un valore di metafora sulla guerra – su quella guerra – che cancella la linea di separazione tra ragione e follia, coraggio e ferocia, amici e nemici."
Le parti narrative del film sono ben definite e volutamente differenti per lunghezza temporale: lunghe e  lente quelle di "vita quotidiana" (il matrimonio, la caccia, il ritorno a casa ed il finale), molto più brevi quelle di guerra.
In molti hanno accusato Cimino di aver prodotto un film politicamente reazionario; beh, questi "molti" non hanno davvero capito nulla nè del film, nè delle intenzioni del regista. Al contrario, Cimino evita di pronunciarsi politicamente e di rendersi fazioso (cosa molto diversa, per esempio, dal film Berretti Verdi con John Wayne), cercando unicamente di far trasparire quel che realmente si cela dietro ad ogni guerra.

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